Testimonianza e conclusioni Alessandro Meluzzi

Dice una celeberrima frase Shakespeariana: “ci sono più misteri tra terra e cielo di quanti ne conosca la tua filosofia”. Mai tale affermazione fu più vera nel caso di tutti coloro che sono dotati di doni speciali o come direbbe San Paolo di carismi.  Questa dimensione delle particolarità di alcune persone o se preferite anime, è uno dei tratti ineludibili della dimensione umana che infatti fa sì che pur nella ripetizione della statistica e degli eventi che formano la dimensione dell’ordinario si inseriscono talvolta degli elementi che rappresentano una fuoriuscita da ciò che le leggi della frequenza della statistica e della ragione tendono in qualche modo a determinare.
In questa condizione un fenomeno come quello di Elena Diena rappresenta un caso paradigmatico. Questa condizione fa di lei sicuramente un dono per chi l’ha conosciuta e per chi la conosce e certamente già di per sé portatrice di una qualità e di un’identità che la rende speciale.
Ma quando noi scopriamo il lei la qualità di navigare in quel moto delle anime che rappresenta da un lato l’espressione umana dell’iperuranio platonico e dall’altra anche la dimensione di mistero dalla quale proveniamo e verso la quale andiamo, noi sappiamo di trovarci di fronte ad una dimensione che può rappresentare effettivamente per qualcuno il cambiamento di una dimensione di senso e la proiezione in una realtà al di là della realtà e al di qua della realtà che qualche volta ci fa legittimamente interrogare su che cosa sia davvero il mondo in cui noi viviamo.
Non è legittimo dubitare che Dio esista più di quanto non sia legittimo porsi delle domande se l’Io esista.
Se, se quella dimensione che si stacca dagli altri, dal tempo, dalla materia e dalla storia non sia essa stessa un antefatto della coscienza. In fondo come qualcuno ha detto, credo che fosse Henri-Louis Bergson o un bergsoniano: “passato, presente e futuro sono essi stessi un artificio del funzionamento della nostra mente e della nostra coscienza “. Elena Diena portandoci al di là dei confini del sensibile spalanca un orizzonte che consente anche a persone normali come noi di guardare al mistero come ad una dimensione più serena.

Alessandro Meluzzi, psichiatra

Testimonianza Piergiorgio Spaggiari

“La mia conoscenza di Elena Diena, risalente a 10 anni fa, nelle ridenti alture di Chiavari dove abita, è avvenuta attraverso un’amica in comune.
Ho voluto incontrarla con grande curiosità, perchè Elena mi veniva presentata come carismatica e autrice di numerose pagine di fisica, chimica, medicina, filosofia e quindi di “scienze in senso lato”, senza averne le conoscenze.
Mi sono documentato esaminando a campione una scelta di alcune sue pagine di medicina, fisica quantistica, matematica, che Elena mi disse di essere stata indotta a scrivere sul computer sotto dettatura per ispirazione celeste.
Avendo una laurea in fisica e un’altra in medicina e chirurgia, avendo ricoperto in passato cariche di Direttore Generale di importanti Aziende Ospedaliere lombarde, per quanto ho potuto constatare, posso testimoniare di non essermi mai trovato nella condizione di leggere e ragionare su scritti e temi così profondi e all’avanguardia. Scritti che racchiudono informazioni innovative e preziose per la ricerca futura. Il tutto custodito nelle mani di una splendida signora, apparentemente tanto comune quanto realmente straordinaria. Come può Elena Diena disquisire con tanta disinvoltura di atomi, fotoni, massa, fisica quantistica senza aver mai ricevuto alcuna nozione?
In qualità di professionista e uomo credente, conto di seguire ancora l’attività di Elena Diena per poter approfondire questa realtà.

“…Se chiedete ad Elena la struttura dell’atomo, lei si mette a scriverla con molta disinvoltura – dice Spaggiari – ma è evidente che non la conosce e che quindi qualcuno scrive attraverso di lei. Inoltre ci sono scritti impegnativi e in continua evoluzione che non si capiscono fino in fondo, forse perché la nostra conoscenza è ancora limitata e per questo meritano di essere esaminati. Se io devo attenermi al rigore scientifico, ammetto che è inspiegabile ciò che lei riesce a fare e allo stesso tempo eccezionale e unico…”.

– Piergiorgio Spaggiari, fisico e medico classico